Le associazioni rappresentative delle persone affette da fibromialgia, tra cui Libellula libera APS, AFI OdV, ALGEA OdV e ALGEA Sicilia OdV, esprimono le loro preoccupazioni nei riguardi del Disegno di Legge attualmente in discussione. Sappiamo bene che la fibromialgia è una Sindrome complessa e debilitante che necessità di un approccio multidisciplinare, interdisciplinare e multimodale. Inoltre, il D.d.L. S 946 sembra limitare il trattamento della fibromialgia a una dimensione esclusivamente reumatologica, ignorando la natura multifattoriale della condizione. L’incisività del D.d.L. S 946, troverebbe sicuramente una condizione di maggiore equità, se a monte si adottassero i previsti provvedimenti per riconoscere la Sindrome fibromialgica come malattia cronica e invalidante (O.M.S. 1992), prevedendo il suo inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e nel Piano Nazionale della Cronicità. Queste persone aspettano, da 32 anni, una legge specifica che finalmente le riconosca come malati regolari, e non come clandestini della Sanità. Le persone affette da fibromialgia e le loro famiglie chiedono al Parlamento di considerare le loro necessità e di rivedere il Disegno di Legge in modo da riflettere un approccio più inclusivo e comprensivo alla gestione di queste persone. Allo stato attuale il DdL S 946, rischia di limitare l’accesso alle cure adeguate per tutti questi pazienti perché la fibromialgia viene considerata come una malattia esclusivamente reumatica, ignorando del tutto la sua natura multifattoriale e le diverse manifestazioni cliniche. Così facendo, si rischia di continuare a relegare i fibromialgici nel limbo dell’invisibilità. Ecco perché noi Associazioni dei malati, abbiamo inviato alla 10^ Commissione del Senato della Repubblica, un’istanza con cui invochiamo una sostanziale integrazione del sopracitato disegno di legge, che includa le legittime aspettative dei malati fibromialgici.
