1. COSA È IL DOLORE – Il dolore è un’esperienza emozionale e sensoriale spiacevole associata ad un danno tissutale in atto, potenziale o percepito come tale (IASP,1994 International Association for the Study of Pain) –Il Dolore è una esperienza multidimensionale, sempre soggettiva, influenzata da educazione, attenzione, ansia, depressione, cultura, esperienza. -Si deve sempre credere al paziente quando riferisce di accusare dolore. Il dolore incide sia sullo stato fisiologico che psicologico dell’individuo e spesso del suo ambiente familiare.
2. COME SI PERCEPISCE IL DOLORE. Il dolore nasce dalla attivazione di specifici recettori presenti sulla cute e in tutti gli organi. I recettori trasformano lo stimolo meccanico, chimico, termico in stimolo elettrico (TRASDUZIONE).
Uno stimolo, meccanico, termico o chimico, può generare dolore solo se è di elevata intensità e superiore al valore di intensità (dei recettori) che viene definito con il termine di “soglia”. In questo caso i recettori sono stimolati e trasformano lo stimolo ricevuto in segnale elettrico. Quando i recettori hanno una soglia ridotta, lo stimolo necessario ad attivarli è minore del normale, quando il recettore ha una soglia di 0 il recettore è sempre attivato ed il dolore è spontaneo e continuo anche senza stimoli. Es. mal di denti: l’infiammazione di un dente riduce la soglia dei recettori del dente ed anche il semplice contatto della lingua o il contatto con il dente opposto durante la masticazione provoca dolore. Quando l’infiammazione aumenta il dolore è spontaneo anche a bocca aperta.
Lo stimolo elettrico viene condotto dai nervi periferici sensitivi (fibre C amieliniche a conduzione lenta che trasportano un dolore sordo, mal localizzato e le fibre Adelta a conduzione veloce che trasportano il dolore acuto, ben definito) fino all’interno del midollo spinale (CONDUZIONE). A livello del midollo spinale (corna posteriori) lo stimolo elettrico viene regolato da altri segnali elettrici provenienti dai centri superiori e da altri distretti della cute (MODULAZIONE). Dal midollo spinale, lo stimolo elettrico nato nei recettori, viene traportato nell’encefalo fino a livello della corteccia cerebrale cerebrale(Talamo, Sistema limbico, Corteccia somato-sensoriale) (TRASMISSIONE) dove viene decodificato ed identificato come dolore (PERCEZIONE).
Una volta che si è riconosciuto il dolore, il nostro cervello elabora una risposta a questo dolore, risposta che a sua volta è influenzata, regolata, dalle nostre esperienze precedenti, dalla nostra cultura, dalla nostra spiritualità.
3. QUALE È LA DIFFERENZA FRA DOLORE ACUTO E DOLORE E CRONICO. -Il dolore acuto è finalizzato ad allertare il corpo sulla presenza di stimoli pericolosi o potenzialmente tali, presenti nell’ambiente o nell’organismo. Ci segnala un problema che può essere poco o molto pericoloso per il nostro corpo e quindi anche per la vita. Tale dolore è molto utile perché ci segnala la presenza di un problema, di una malattia. Il dolore acuto è quindi un sintomo. Ogni qualvolta percepiamo un dolore dobbiamo cercare di capirne la causa. (Es. Postoperatorio, Infarto, Colica, Travaglio di Parto, trauma Osteo-muscolare, manovre diagnostiche o terapeutiche) Il DOLORE ACUTO ha una Insorgenza improvvisa, è di Breve durata, le Cause sono spesso evidenti, è associato ad una Reazione del sist. Nervoso autonomo (sudorazioni, nausea, ipotensione, tachicardia) –Il dolore cronico è quello che persiste oltre il consueto decorso della malattia acuta, ed oltre il ragionevole tempo di guarigione di una lesione traumatica; o che si associa a processi patologici cronici che causano un dolore continuo o ricorrente. Il dolore si dice cronico quando perdura per più di tre mesi. Il dolore cronico non è più un sintomo ma diviene esso stesso una malattia da curare bene. (Es. Dolore cronico articolare, Cefalea, Centrale, Neuropatico posterpetico, Trigemino, Cronico tumorale) -Se da un lato il dolore acuto determina nel paziente Ansia di quello che potrebbe significare, di quale malattia sia il sintomo; il dolore cronico provoca una Depressione per il perdurare nel tempo di una sofferenza che da fisica diviene anche psicologica e che riduce drasticamente la qualità della vita. Spesso le persone che hanno dolore presentano sia sintomi di ansia che di depressione.
4. COSA È IL DOLORE EPISODICO INTENSO DPI in Italiano, BTP Breakthrough Pain in Inglese. È un dolore che si riacutizza in maniera improvvisa, molto severa e temporanea. Il paziente ha un dolore cronico di base (oncologico o non oncologici) controllato dalla terapia. Questo improvviso aumento del dolore che dura da pochi minuti a circa 90 minuti insorge spontaneamente o a seguito di movimenti volontari o involontari.
5. COSA È IL DOLORE NEUROPATICO È un dolore (DN) che insorge come diretta conseguenza di una lesione o di una patologia che interessa il sistema che riconosce il dolore: dai recettori periferici, ai nervi sensitivi, al midollo spinale ed all’encefalo. Es. Sindrome del Tunnel Carpale, Fuoco di Sant’Antonio (Erpex Zoster). Il DN presenta un’elevata prevalenza e può significativamente ridurre la qualità della vita. In confronto ad altre forme di dolore cronico, il dolore neuropatico determina una peggiore qualità della vita correlata allo stato di salute. Il DN provoca sofferenza e disabilità in molti pazienti e rappresenta un importante problema di salute. Il DN è un dolore spontaneo, bruciante, intermittente, lancinante, a fitta, parossistico, come una scossa elettrica, con disestesie (esempio bruciore) della sensibilità o parestesie (esempio formicolio, prurito, intorpidimento).
6. COSA È IL DOLORE NOCICETTIVO. SOMATICO proviene dalla cute e dalle mucose (Superficiale) o dai muscoli, tendini, legamenti, articolazioni (Profondo) del nostro organismo quando sono attivati i recettori del dolore. È un dolore acuto, continuo, pulsante, gravativo, oppressivo, ben localizzato, accentuato dal movimento.
7. COSA È IL DOLORE NOCICETTIVO. VISCERALE
quando sono attivati i recettori dei visceri il dolore è correlato a distensione o ad irritazione infiammatoria o ad entrambe dei visceri come rene, pleura, colecisti ecc…è un dolore mal localizzato, crampiforme, urente, profondo, riferito, associato spesso a nausea e sudorazione, non evocato dal movimento. Spesso è riferito a zone della cute anche lontane dalla sede del viscere.
8. COSA È IL DOLORE NOCICETTIVO MECCANICO-STRUTTURALE.
Oltre al dolore infiammatorio tipico del dolore nocicettivo somatico o viscerale esiste un altro tipo di dolore, che viene detto meccanico strutturale (MS) dovuto a uno stimolo di alta intensità (es. dolore dell’anca o ginocchio, frattura vertebrale) che stimola un nocicettore a soglia normale. Ad esempio nel caso di artrosi del ginocchio, il dolore compare con il carico e scompare con il riposo e il movimento passivo, senza carico. In questo caso non c’è infiammazione e non c’è dolore continuo. Quando il dolore è continuo oltre al dolore MS si aggiunge anche un dolore infiammatorio.
9. COSA È IL DOLORE TOTALE
il dolore totale (DT) è una caratteristica fondamentale del dolore cronico non solo oncologico ma anche del dolore benigno (es dolore postamputazione di un arto, dolore di cicatrice chirurgica, dolore da lesione di nervi periferici, lombalgia cronica). Dolore cronico = Dolore malattia. Nel DT è presente sia il dolore Nocicettivo somatico e/o viscerale che il dolore Neuropatico e spesso anche il Dolore Episodico Intenso. Sono presenti inoltre tutte le conseguenze psicologiche, sociali, spirituali determinate sia dal dolore cronico che dalla malattia tumorale spesso associata.
10. COME SI CLASSIFICA IL DOLORE.
Ci sono fondamentalmente 4 modalità per classificare il dolore: ovviamente il primo in base alla sede anatomica, e come abbiamo visto in precedenza: in base alla caratteristica temporale, al meccanismo fisiopatologico ed infine alla causa del dolore
11. COSA È LA LEGGE 38/2010
Cosa sono gli hub e gli spoke -È una legge approvata all’unanimità dal parlamento italiano nel Marzo 2010 che regola la terapia del dolore in Italia. La legge 38/2010“Cure palliative e Terapia del dolore”, deve garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza (LEA)