• 21 Novembre 2024 09:54

Fibromialgia e Alimentazione

Di

La fibromialgia è una sindrome clinica ad eziologia sconosciuta caratterizzata da dolore muscolo scheletrico diffuso  accompagnato da altri sintomi aspecifici come stanchezza e affaticamento, disturbi cognitivi, ansia e depressione.

Non infrequentemente sono inoltre presenti cefalea, dismenorrea, scarsa tolleranza al freddo, fenomeno di Raynaud, sindrome delle gambe senza riposo, formicolii, colon irritabile. Molti dei pazienti in cui sono presenti sintomi tipo colon irritabile, spesso riferiscono il miglioramento della sintomatologia evitando gli alimenti contenenti glutine anche se gli accertamenti eseguiti per diagnosticare una eventuale celiache risultano negativi.

D’altra parte sappiamo che esiste una ipersensibilità non celiaca al glutine e che una dieta priva di glutine può migliorare i sintomi del colon irritabile.

Poiché anche i pazienti celiaci possono manifestare dolori muscolo scheletrici, è stata ipotizzata una possibile relazione fra Fibromialgia, ipersensibilità non celiaca al glutine e celiachia.

Partendo da queste considerazioni è stato condotto uno studio che ha arruolato 20 donne con diagnosi di Fibromialgia secondo i criteri dell’American College of Rheumatology e che fossero in menopausa. L’età media delle pazienti arruolate nello studio era di 53,9±10 anni.

Venivano escluse le persone  affette da celiachia,  malattia cronica intestinale, tumori, insufficienza renale o epatica e obesità.

A ognuna di queste persone sono state somministrate scale per valutare l’entità della sintomatologia Fibromialgica. Sono state utilizzate le scale  WPI (Widespread Pain Index) e SS (Symptom Severity Scale).

Nella scala WPI (Indice di Dolore Diffuso) viene chiesto alla paziente di specificare il numero delle aree corporee sede di dolore nell’ultima settimana:

  1. Cingolo scapolare sinistro, anca sinistra (gluteo e trocantere) mandibola sinistra, regione dorsale.
  2. Cingolo scapolare destro, anca destra (gluteo e trocantere), mandibola destra, regione lombare.
  3. Braccio sinistro, coscia sinistra, torace, collo.
  4. Braccio destro, coscia destra, addome.
  5. Avambraccio sinistro, gamba sinistra.
  6. Avambraccio destro, gamba destra.

Il punteggio della WPI può andare da 0 a 19 punti.

La scala SS (Severità dei Sintomi) prende in considerazione:

  1.  Astenia.
  2. Sonno non ristoratore.
  3. Disturbi cognitivi.

Per ognuno di queste manifestazioni viene chiesto di indicare il grado di severità nell’ultima settimana attribuendo il punteggio di 0 = nessun disturbo; 1 = disturbo lieve, intermittente; 2 = disturbo moderato; 3 = disturbo grave, continuo, che condiziona lo stile di vita.

Il punteggio della scala SS può andare da 0 a 9 punti.

Infine, considerando la scala WPI, la SS e tutti gli altri sintomi generali (compresa la sintomatologia a tipo colon irritabile), veniva chiesto di indicare lo stato della paziente secondo un punteggio 0 – 3 (0 = nessun disturbo; 1 = disturbo lieve, intermittente; 2 = disturbo moderato; 3 = disturbo grave, continuo, che condiziona lo stile di vita).

A tutte le pazienti fibromialgiche che hanno partecipato allo studio sono state somministrate le 2 scale al momento dell’arruolamento. Sono state quindi sottoposte ad una dieta priva di glutine per i successivi 6 mesi al termine dei quali sono state di nuovo somministrate le 2 scale. Nei successivi 3 mesi hanno seguito una dieta alimentare libera, contenete anche glutine e, al termine dei 3 mesi, sono state di nuovo somministrate le scale WPI e SS. A seguire sono di nuovo state sottoposte a dieta priva di glutine per ulteriori 6 mesi e poi ad una ulteriore somministrazione delle scale.

L’analisi dei valori ottenuti ha permesso di rilevare che dopo 6 mesi di dieta priva di glutine i valori delle scale si sono significativamente ridotti e che tali valori aumentano di nuovo dopo 3 mesi di dieta libera contenente glutine (pur non raggiungendo i valori di partenza) e diminuiscono di nuovo dopo altri 6 mesi di dieta priva di glutine.

È possibile che il glutine possa avere una azione pro infiammatoria aumentando la permeabilità della barriera intestinale e batteri e prodotti alimentari e/o attivando alcune citochine infiammatorie ma il vero ruolo del glutine nella fibromialgia e i meccanismi di azione di questo non sono definiti.

Studi precedenti hanno mostrato risultati contrastanti circa l’effetto della dieta priva di glutine.

Gli autori concludono che sono necessari ulteriori studi controllati in doppio cieco su campioni di pazienti più numerosi per includere la dieta priva di glutine come possibile terapia standard della fibromi algia.

V. Bruzzese, C. Marrese, P. Scolieri, J. Pepe: Efficacia della dieta priva di glutine nel ridurre l’indice di dolore diffuso e la scala di gravità dei sintomi nei pazienti affetti da fibromi algia in  Reumatismo 2023, 75 (3): 145-151.

Condividi sui tuoi social

Di

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *